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Una torta dimenticata: cake fondente all’arancia

by barbara toselli
Una torta dimenticata: cake fondente all’arancia
Una persona mediamente interessata alla cucina in genere sfoglia qualche rivista gastronomica, consulta un libro di ricette, segue qualche food blog in cerca di ispirazione o magari alla ricerca di una ricetta ben precisa che aveva in mente di preparare. Se la cucina occupa una fetta della vostra vita che va ben oltre quello che può essere considerata una semplice passione o un passatempo, diventando un vero e proprio secondo lavoro,  l’attività dedicata allo studio e alla ricerca prende una piega diversa, le riviste di cucina si moltiplicano, così come i libri (invadendo i tre quarti della vostra più capiente libreria, oltre le mensole di qualsiasi scaffale della vostra casa), i blog da seguire sono una lista selezionata ma comunque decisamente lunga, in diverse lingue, conosciute e non (si seguono blog anche in polacco da queste parti, per dire… viva il google translator con tutti i limiti che ha!). In più c’è Pinterest, una fonte inesauribile di nuove ispirazioni. I post-it possono essere una buona idea, ma io personalmente preferisco raccogliere le idee per una nuova ricetta su un’agendina Moleskine dalla copertina rossa, tenuta insieme da un elastico, nella quale infilo anche ricette stampate da internet, ritagli di giornale, appunti più o meno disordinati, coordinate di ricette viste su un libro o su una rivista, idee random che mi vengono nel bel mezzo del giorno (o della notte), cose viste in tv, robine goduriose mangiate nel tale ristorante.. tutto viene appuntato abbastanza meticolosamente, in modo che poi si riesca a risalire alla fonte, e a volte succede che l’elenco sia tanto lungo che non si riesca a provare tutto ciò che si vorrebbe e talvolta passano mesi, anche anni prima che ci si ricordi di quella ricetta che si era vista e appuntata chissà quando. Poi un giorno, sfogliando il tuo taccuino e scorrendo l’elenco dei desideri, ti viene una gran voglia di spuntarne una dalla lista. Ed eccola qui, finalmente: la torta aranc. SAV 174 p. 86, il mio personale nome in codice di questa meravigliosa torta fondente all’arancia che vi presento oggi. Se il mio taccuino finisse in mano ai servizi segreti chissà che cosa penserebbero di me, ma in realtà “torta aranc. SAV 174 p. 86” è semplicemente la geolocalizzazione della ricetta, ovvero Torta alle arance, Saveurs n. 174, pagina 86. Più o meno questa qui, con alcune mie piccole varianti. è solo una questione di organizzazione, in fondo… (e di tempo, ma per quello si fa ciò che si può).

TORTA FONDENTE ALL’ARANCIA
con farina di mandorle e olio d’oliva
adattata da Saveurs, n. 174


::per la torta::
4 uova
220 g di zucchero di canna fine
1 bacca di vaniglia
150 g di farina 00
100 g di farina di mandorle finissima
140 g di olio di oliva leggero
1 bustina di lievito per dolci
la scorza di 1 limone bio grattugiata finementeburro e farina per lo stampo

::per lo sciroppo all’arancia::
4 arance non trattate
160 g di zucchero di canna fine
40 ml di acqua

Preparate lo sciroppo: lavate e asciugate bene le arance, prelevatene con un pela patate la scorza e tagliatela a julienne il più sottilmente possibile. Spremete il succo e filtratelo. Mettetelo in un pentolino con le scorze, l’acqua e lo zucchero. Fate cuocere a fiamma bassa finché non inizierà a bollire. Lasciatelo bollire per 7-8 minuti o finché non inizierà a prendere una consistenza sciropposa. Fate raffreddare e tenete da parte.
Accendete il forno a 160° C.
In una planetaria (o con le fruste elettriche) montate le uova con lo zucchero e i semini estratti dalla bacca di vaniglia a lungo, per circa 8 minuti, finché non saranno soffici e spumose e avranno triplicato il loro volume. Unite la farina con il lievito setacciati un po’ alla volta facendola incorporare completamente al composto. Aggiungete a filo l’olio d’oliva e unite poca per volta la farina di mandorle. Aggiungete infine la scorza di limone e fate amalgamare bene.
Imburrate accuratamente uno stampo da ciambella e versatevi il composto. Fate cuocere per circa 60 minuti, controllando la cottura (potrebbe variare a seconda del forno). Quando il dolce sarà cotto (fate la prova con lo stuzzicadenti di legno), sfornate e fate raffreddare. Capovolgete il dolce su una griglia e irroratelo con lo sciroppo versandone poco per volta con un cucchiaio e facendolo assorbire dal dolce, mettete un piatto fondo sotto la griglia per raccogliere quello che colerà che potrete riutilizzare per bagnare la torta (a me ne è avanzato un po’ perché la torta non ne assorbiva più). Decorate con le scorze d’arancia. La torta sarà piuttosto umida per via dello sciroppo (ha una consistenza già di partenza sofficissima e molto delicata) perciò vi consiglio di mangiarla nel giro di pochi giorni.
Perfetta con una tazza di tè.

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20 commenti

Gabila Gerardi Febbraio 2, 2015 - 9:27 am

Ahahahhhahaha….hai in pratica descritto me, il mio tacchino è con l' elastico ma con su raffigurate tante piccole torte!!! Adesso vado ad aggiornare il suddetto tacchino, e secondo te con quale ricetta????

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Francesca Febbraio 2, 2015 - 9:37 am

sto ridendo come una pazza…giuro!!!!! Il tacchino con l'elastico 😉 Un bacio anche te <3

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barbara toselli Febbraio 2, 2015 - 1:10 pm

😀
il famigerato correttore automatico ne ha combinata un'altra delle sue mi sa!
però guarda, l'idea del taccuino-tacchino ha un suo perché, che spesso il mio taccuino è più farcito di un tacchino!

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Gabila Gerardi Febbraio 4, 2015 - 9:54 am

Ahahahahhahahahahhahahhhhahahhahahaahhahahah……

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Francesca Febbraio 2, 2015 - 9:36 am

io sono una maniaca collezionista di taccuini..solo che tendo a lasciarli tutti intonsi per paura di pasticciarli e di non organizzarmi bene. Devo assolutamente prendere spunto da te, dato che oramai nei più di 300 ricettari, mi perdo….Un bacio

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barbara toselli Febbraio 2, 2015 - 1:13 pm

basta prendere il via, una volta che hai iniziato a sacarabocchiarci su vedrai che ti viene facile! l'organizzazione è fondamentale, io ormai coi post it non mi ci trovo più, o meglio faccio una prima selezione poi però mi devo appuntare da qualche parte un riferimento scritto che sennò di tutto il bendiddio che vorrei cucinare perdo traccia… il più sta poi a tenere in un certo ordine le riviste e i libri che sennò perdi mezza giornata a cercare quel numero lì di quella rivista lì che hai ficcato chissà dove nella libreria… 😉

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rossella Febbraio 2, 2015 - 12:13 pm

Ma che strano… Anche io oggi ho usato la parola "fondente" nel post…
E che straaaanooo…Stesso taccuino ma il mio è piccolo e a fogli bianchi, scritto a volte in largo altre in lungo. Ovviamente sempre "elasticato", ma sono sicura molto ma molto più incasinato del tuo…. 😉
a post-it vado forte, ma soprattutto i nomi in codice ce li abbiamo uguali. Sarei pronta a giurare che sono pure sulle stesse pagine (di medesime riviste…). per fortuna siamo così diverse nell'essere uguali… <3 :*

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barbara toselli Febbraio 2, 2015 - 1:15 pm

eh cara mia, vedessi il mio taccuino resteresti stupita di tanto ordinato disordine… per non parlare degli appunti scribacchiati in fretta e furia e illegibili a me stessa a distanza di mesi e idee totalmente indecifrabili a me tuttora ignote (roba che io dopo anni ancora mi sto domandando che avrò voluto dì con "gratin di patate verticale"… si accettano suggerimenti! )

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rossella Febbraio 2, 2015 - 12:14 pm

ahhhha dimenticavo! I blog polacchi. ce li ho anche io, ce li ho. scommetto quello che vuoi che…
😉

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Aleksandra (Vanilla&Staubzucker) Febbraio 2, 2015 - 12:16 pm

Tutto vero!
Io di Moleskine ne ho due, entrambe sono nere e stravecchie: la piccola la porto sempre con me ed è anche piena di foglietti con le ricette….e nella grande "A4" incollo anche i ritagli delle riviste varie….e meno male che hanno l'elastico!

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Involtini di Peperone Febbraio 2, 2015 - 12:24 pm

Ah come ti capisco! Io a volte ho l'impressione di rimanere sommersa dagli appunti sparsi qua e là!! Per non parlare dei week end che programmo nella mia mente: dovrei stare in ferie per sei mesi almeno!!

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barbara toselli Febbraio 2, 2015 - 1:18 pm

ogni tanto mi capita di prendere appunti anche su foglietti volanti che poi vengono necessariamente inseriti nella moleskine.. la scorsa estata mi ero portata un po' di "lavoro" in piscina e stavo cercando di mettere un po' di ordine negli appunti quando un colpo di vento mi ha fatto volare una decina di foglietti che sono finiti in acqua e per fortuna due ragazzine che stavano facendo il bagno mi hanno aiutata a recuperarli in fretta prima che l'inchiostro si scolorisse completamente nell'acqua.. insomma un disaster! da allora appunti presei rigorosamente su roba rilegata (l'esperienza insegna…)

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Laura Febbraio 2, 2015 - 1:03 pm

anch'io sono un'elasticata 🙂 senza elastico perderei ricette, appunti, 'pensieri opere e omissioni', ma anche selezione foto, tutto ovviamente in un labirintico disordine che rende il suddetto taccuino indecifrabile!insomma ce lo siamo detto!:-) ma lo sai che le tue torte da un bel po di tempo ormai hanno tutte in comune una cosa che mi piace tanto tanto? e cioè mi riferisco all'assenza di burro e alla presenza di olio che io adoro!Questa torta andrà benissimo per impiegare golosamente le ultime arance del mio papà!:-) Un bacio cara mia e buon inizio settimana!

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barbara toselli Febbraio 2, 2015 - 1:29 pm

elastic girls! ecco cosa siamo!! ma lo sai Laura che in realtà non ci avevo mica fatto caso a questa cosa dell'assenza di burro? secondo me dipende dal fatto che immimarito è a dieta, ma in genere la cosa garba parecchio anche a me! in questa torta ad esempio, nella ricetta originale, ci sarebbe andato il burro fuso ma con l'arancia mi sembrava che l'olio funzionasse meglio.. sicuramente il risultato finale (anche per l'uso dello zucchero di canna al posto di quello normale) della mia versione è leggermente più rustica ma forse in fin dei conti è proprio quello che me la fa piacere di più!

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Anonimo Febbraio 3, 2015 - 6:32 am

Come ti capisco.Libri, riviste, appunti, pagine stampate da lavoro (a colori, ma non si dice a nessuno), file txt con link o appunti presi veloci, di tutto….per non parlare del carrello di amazon. Va beh…lasciamo perdere. Il mio ragazzo ha provato a regalarmi l'abbonamento alle riviste virtuale. Ti devo dire, da leggere non è male se hai un bello schermo, ma non c'è paragone con la carta, con il poterci scrivere sopra, con il poter fare le pieghette, mettere segnalibri, ecc.. Apprezzo comunque il suo regalo perchè mi ha risparmiato 12 mesi di riviste fisiche (che però sono arrivate a casa di mia madre, ahaahhh, poverina, è invasa dalle carte). A tal proposito la prossima nella lista è una torta allo yogurt e pistacchi trovata su qualche rivista ma non mi ricordo quale, l'importante però è aver fotografato le pagine col cellulare (adesso c'è pure questa!!!).

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Anonimo Febbraio 3, 2015 - 8:33 am

Con esiti sicuramente diversi ma…è lo stesso sistema che uso anche io! E infatti i quaderni si riempiono, le liste si allungano, certe ricette finiscono nel dimenticatoio…chissà se un giorno riceveranno la grazia di essere ripescate e portate alla luce della cronaca o se giaceranno per sempre sepolte nel mare degli appunti? Una cosa è certa: l'ispirazione non manca mai! 🙂
Buona giornata,
Alice

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Patalice Febbraio 3, 2015 - 12:29 pm

sono una grafomane folle…
ti capisco perfettamente

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TheDaydreamer Febbraio 3, 2015 - 8:20 pm

Blog polacchi e mettiamoci anche dentro quelli tedeschi va… Il mio Moleskine culinario è…Pocket! E questa ricettina qui è già stata virtualmente appuntata 😉

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Gelmina Febbraio 3, 2015 - 10:01 pm

Vedo che siamo in tante "elasticate"! Però organizzazione come la tua mi manca un pò, infatti riesco a perdermi tra mille libri e riviste alla grande! Ogni volta avendo un'idea più o meno precisa cerco magari di convincermi che abbinamento funziona, altre invece (avendo una memoria visiva) cerco di ricordarmi le pagine, le foto e le copertine di una ricetta precisa vista da qualche parte… Basta, da ora in poi, prendo solo un'agenda e non mille com'è capitato fin'ora.
La torta mi garba parrecchio direi!

Buona settimana genius!

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maria pia Strano Febbraio 21, 2015 - 9:27 pm

il gratin di patate verticale dev'essere quello fatto sistemando le fettine sottilissime di patate (appunto 😉 in verticale nella teglia, in genere rotonda, in modo da ottenere una spirale.
Per la torta fondente di arance, prova anche quella postata sul mio blog, il procedimento dello sciroppo è lo stesso, ma io frullo anche 3 o 4 arance intere nell'impasto della torta (ho la fortuna di possedere un albero di arance fantastiche). La torta viene squisita!
http://www.rossolacca-pia.blogspot.it
(il tuo blog è bellissimo, ci capiterò spesso credo… 😉

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