Non so se succede anche a voi, ma spesso mi capita di “entrare in fissa”. Mi succede un po’ su vari fronti: qualcosa che mi colpisce particolarmente (non necessariamente un oggetto materiale, a volte -anzi, molto più spesso- semplicemente un’idea o un desiserio) diventa quasi una necessità, un pensiero latente al quale la mente torna sempre più spesso, finché non riesco a realizzarlo. Succede così molto frequentemente anche con le ricette. Scrivo ormai “professionalmente” ricette da più di 8 anni oltre a quelle che propongo qui sul blog, e molto spesso mi capita che mi chiedano dove trovi l’ispirazione: la risposta è: nel mio moleskine! Dove appunto ricette che mi colpiscono qua e là, aggiungendo le coordinate di dove l’ho letta o vista sul mio fedele taccuino (dettaglio fondamentale per evitare di sfogliare forsennatamente dozzine di riviste ripetendo come una squinternata “ma dov’è che l’avevo vista? eppure ero sicura che fosse qui..”). Alla lista “must do” (che si allunga inesorabilmente ogni giorno di più) si aggiungono le ispirazioni trovate in rete e raccolte prevalentemente sulla mia bacheca di Pinterest, oltre ad una marea di idee estemporanee che sbucano tra un pensiero e l’altro da appuntare assolutamente all’istante perché “sennò poi svaniscono e non ritornano più”, manco fossero i numeri che la nonna ti ha dato in sogno da giocarsi al lotto.
E dunque, tra le centinaia di appunti (in ordine sparso, il più delle volte..) che affollano il mio piccolo moleskine c’era anche questa ricetta qui vista un po’ di tempo fa sul bellissimo blog di Agnese, aka Amaranto e Melograno, e più precisamente una ricetta che lei aveva inserito en passant in uno stupendo reportage (come tutti i suoi devo dire) dell’evento Atelier della Pasta. La mia versione è leggermente diversa dall’originale, che potete andare a leggere qui.
Ne è uscito fuori un primo piatto molto gustoso e veramente facile, ma soprattutto velocissimo da preparare, perfetto da improvvisare all’ultimo momento per qualche ospite inatteso.
TAJARIN SPECK E LIMONE
Ingredienti:
150 g di Tajarin all’uovo (io ho usato quelli secchi)
40-50 g di fettine sottili di speck
Parmigiano Reggiano grattugiato (2 cucchiai o più)
35 ml di olio e.v.o.
20 g di burro
la scorza di 1/2 limone bio
1 cucchiaio di prezzemolo fresco tritato molto finemente
sale
pepe bianco
40-50 g di fettine sottili di speck
Parmigiano Reggiano grattugiato (2 cucchiai o più)
35 ml di olio e.v.o.
20 g di burro
la scorza di 1/2 limone bio
1 cucchiaio di prezzemolo fresco tritato molto finemente
sale
pepe bianco
Tagliate lo speck a striscioline.
Mettete l’olio in una padella abbastanza grande per contenere la pasta.
Portate a bollore una pentola d’acqua salata pochissimo (lo speck, una volta saltato in padella, è molto saporito).
Quando l’acqua bolle, tuffate i tajarin e fate cucere per 2 minuti.
Nel frattempo, scaldate l’olio nella padella molto dolcemente, insieme allo speck. Scolate i tajarin con una pinza e trasferiteli, ancora grondanti, nella padella con l’olio conservando l’acqua di cottura. Proseguite la cottura in padella per circa 3 minuti, unendo abbastanza acqua di cottura (ce ne vorranno circa 1 mestolo e 1/2 – 2) per completare la cottura della pasta e creare un’emulsione, considerando che il risultato finale dovrà essere piuttosto morbido, il “sughino” dovrà essere risultare ancora leggermente liquido ma comunque piuttosto denso. Unite il burro e fatelo sciogliere.
Spegnete la fiamma, mescolate bene, unite un pizzico di pepe bianco macinato, la scorza grattugiata del limone (facendo attenzione a usare solo la parte gialla), il prezzemolo e, se necessario, ancora un filo d’olio a crudo. Dividete la pasta nei piatti, irrorandola con il suo sughino, e ultimate con una generosa spolverata di parmigiano.
Per 2 (abbondante!).
Mettete l’olio in una padella abbastanza grande per contenere la pasta.
Portate a bollore una pentola d’acqua salata pochissimo (lo speck, una volta saltato in padella, è molto saporito).
Quando l’acqua bolle, tuffate i tajarin e fate cucere per 2 minuti.
Nel frattempo, scaldate l’olio nella padella molto dolcemente, insieme allo speck. Scolate i tajarin con una pinza e trasferiteli, ancora grondanti, nella padella con l’olio conservando l’acqua di cottura. Proseguite la cottura in padella per circa 3 minuti, unendo abbastanza acqua di cottura (ce ne vorranno circa 1 mestolo e 1/2 – 2) per completare la cottura della pasta e creare un’emulsione, considerando che il risultato finale dovrà essere piuttosto morbido, il “sughino” dovrà essere risultare ancora leggermente liquido ma comunque piuttosto denso. Unite il burro e fatelo sciogliere.
Spegnete la fiamma, mescolate bene, unite un pizzico di pepe bianco macinato, la scorza grattugiata del limone (facendo attenzione a usare solo la parte gialla), il prezzemolo e, se necessario, ancora un filo d’olio a crudo. Dividete la pasta nei piatti, irrorandola con il suo sughino, e ultimate con una generosa spolverata di parmigiano.
Per 2 (abbondante!).
6 commenti
uuh ma come mi ci ritrovo in quello che scrivi (e sai la novità..)!!
io ho una lista di cose da fare-provare- realizzare che non finisce più. e la mia Moleskine ross alo testimonia. Al 31 Dicembre se non è esplosa prima comincia la trascrizione (manco un monaco..) delle idee e dei progetti che mi porto dietro.
Alcune poi sono cose totalmente futili e non necessarie, ma del resto a ricordarti le scadenze serie ci pensa già la vita, quindi ben venga appuntarsi qualche bischerata da fare ogni tanto!
Di Agnese io spero che il prossimo weekend (saremo copmpagne di stanza) parli nel sonno, che sò, di qualche ricetta.. perchè pare che io, a detta di mio marito, nel sonno mastichi…
allora vedi di organizzare un aperitivo pure con Agnese al tuo rientro, che mi piacerebbe moltissimo incontrarla! io ho proprio una specie di blocchetto degli appunti con elastico (tipo quello del tenente Colombo, per capirci) che ha anche una microscopica taschina di carta per infilarci foglietti volanti che naturalmente è letteralmente esplosa.. la agenda in senso stretto non l'ho mai usata, mi aiuto fin dove arriva la memoria (finché il neurone mi assiste) e il calendario sull'i-phone (roba che se lo perdo sono finita…) che invidia per il vostro week end! sarà bellissimo, e noi intanto ci si vede la settimana prossima!
bacio!
p.s. io nel sonno, dormo.. proprio in stato catatonico pesante di quelli che non mi muovo per tutta la notte e mio marito a volte controlla se respiro perché in effenti sembro morta tipo gli opossum dell'era glaciale (e forse lo sono… 😉
A chi lo dici! Tutte le volte che apro una rivista di cucina o giro per i blog si aggiunge qualcosa alla mia to do list che, ahimè, non è organizzata come la tua (scrivo o sul pc o su post-it volanti). E se la ricetta in questione prevede un ingrediente non di stagione, appena arriva la stagione giusta è la prima cosa che preparo!
Un bel piattino di questi tajarin ci vorrebbe proprio per pranzo 🙂
V
🙂 veloce e golosa da fare. a meno di non voler fare anche i tajarin! 😉 io ho smesso di fare la todolist… l'ispirazione devo coglierla al momento, e se perdo qualcosa… pazienza! ma magari prendo il tuo consiglio e mi compro l'ennesimo moleskine! bacio!
Vedere i nuovi post la mattina è utile perchè, quando posso andare a fare la spesa, mi lascio ispirare dalle voglie del momento… era successo con le vongole, ricordi? E ho bissato oggi con la pasta all'uovo andando nel mio negozio di fiducia!
Io il taccuino lo uso per appunti di lavoro e per alcune idee o spunti da fermare, per le ricette sono da anni "computerizzata" e ho tutto qui in una cartella che è senza fondo praticamente… la scorri e non finisce mai, è talmente lunga che passano minuti prima di arrivare alla fine e Matteo ormai mi prende inesorabilmente in giro… 🙂 E forse suona strano, ma a me piace aprirla con calma e sfogliare le ricette, pure se non devo farle quel giorno, solo per il gusto di rileggerle, "ripassarle" o rivedere le foto…
comunque tu ci sia arrivata, fissazioni e riflessioni, è imperdibile!