Mia nonna era siciliana (si vabbè, ma che c’entra con la ricetta? c’entra, c’entra..).
Mia nonna materna, dicevo, era siciliana. Io me la ricordo sempre già piuttosto vecchiettina, sarà che essendo io l’ultima figlia dell’ultima dei nove figli che i miei nonni avevano avuto ancor prima della guerra, quando sono nata io lei era già un pochino avanti con gli anni. Ho molti ricordi dolcissimi legati a quella vecchina minuta e affettuosa che era la mia nonna, ricordi di bambina per lo più, che purtroppo se ne è andata troppo presto per me, quando io ero ancora poco più di una ragazzina. Peccato, perché sono sicura che avremmo avuto tante cose da dirci e da raccontarci se solo avessi avuto la fortuna di averla ancora per qualche anno, mi sarebbe piaciuto sentirla ancora raccontare le sue storie e so che lei avrebbe voluto tanto vedermi crescere e diventare la donna che sono oggi.
Come dicevo lei era siciliana e, nonostante la vita l’avesse portata a trascorrere la maggior parte dei suoi anni “al nord”, nella fredda e grigia Torino (quella di allora, che non aveva molto a che fare con la vibrante e moderna Torino che conosciamo oggi..), lei era rimasta siciliana dentro e fuori al 100%. Ricordo che tutti i suoi figli e tutti i suoi numerosi generi e nuore le davano del Voi, anche mia mamma le dava del Voi e quando le parlava in dialetto la chiamava “Vossia” e questo mi faceva tanto ridere.. Aveva gli occhi dolcissimi e delle mani piccole e ossute con le quali trascorreva tutto il giorno a fare l’uncinetto, arte nella quale era davvero insuperabile nonostante l’età. Infilava il filo sottile di cotone in una spilla da balia che si appuntava sul maglioncino, poco sotto la spalla, e sferruzzava tutto il tempo creando disegni complicatissimi che nelle sue mani prendevano forma con una naturalezza e una rapidità tali da far sembrare il tutto estremamente semplice. Mi ricordo che era sempre sorridente, sempre di buon umore e aveva un sottile senso dell’umorismo (ad esempio quando alla sua veneranda età si lamentava di qualche piccolo acciacco, di solito diceva cose del tipo “figurati allora quando sarò vecchia!”). Noi abitavamo a Roma e lei veniva a trovarci durante l’estate, finché è stata in grado di farlo. Ma anche noi andavamo a trovarla, di solito durante le vacanze di Natale; ricordo questi lunghissimi viaggi con la mia mamma in treno per andare a Torino con il wagon lit e il capotreno gentile che alla sera mi chiedeva cosa volessi a colazione e si presentava al mattino con il caffè latte caldo.. Dovete sapere che mio papà non si può definire propriamente un grande cuoco. Mettiamola così, è un gran buongustaio ed avendo la fortuna di avere una moglie che cucina divinamente, ha sempre preferito mettersi davanti al piatto piuttosto che davanti ai fornelli. Il suo repertorio comprende principalmente due specialità: il riso al latte e il crème caramel. Sa fare praticamente solo queste due cose, ma le fa meravigliosamente bene. Puoi star certo che potrai seguire la sua ricetta e le sue indicazioni pedissequamente, eppure il crème caramel non ti verrà mai perfetto come viene a lui, con quel caramello impeccabilmente dosato, giustamente amarognolo, sodo e compatto senza nemmeno la minima bolla d’aria. Una volta, a Torino, lo preparò per la mia nonna, e lei se lo gustò in silenzio, cucchiaiata dopo cucchiaiata, con l’aria seria e concentrata, fino all’ultima goccia di caramello. Quando ebbe finito, mio padre le chiese: “allora, come lo avete trovato?” e lei rispose soltanto, girando gli occhi verso l’alto, quasi a voler ringraziare il Cielo, con il suo inconfondibile accento siciliano: “MAGNIFICO”.
Non aggiunse altro. Ed è da allora che il crème caramel del mio papà a casa nostra si chiama Il Magnifico. Io vi metto qui la ricetta, così come me l’ha dettata il mio papà, con i suoi suggerimenti e le sue piccole astuzie. Voi fatela, sono certa che otterrete il miglior crème caramel della vostra vita. Ma non sarà mai buono quanto il suo. Perché solo il suo è “Il Magnifico”!
IL MAGNIFICO (il crème caramel con la ricetta del mio papà)
Per 6 stampini piccoli:
1/2 litro di latte (n.d.a.:“intero o scremato, io l’ho fatto pure col latte in polvere quando ero in Africa”)
4 uova intere
125 g di zucchero bianco
scorza di limone
4-5 cucchiai circa di zucchero per il caramello
Far bollire il latte con due pezzetti di scorza di limone (lunghi circa 5 cm).
Appena bolle, spegnere e far raffreddare.
Nel frattempo, rompere le uova in una ciotola e unire lo zucchero. Con la frusta elettrica sbattere per bene finché non sono belle spumose e soffici e di colore giallo pallido.
Togliere la scorza di limone dal latte ormai freddo o appena tiepido e unire il latte a filo alle uova sbattute, sempre mescolando con la frusta elettrica (n.d.a.“bisogna che sia ben amalgamato sennò non viene mica bene!” )
Si formerà un leggero strato di schiuma in superficie che è preferibile eliminare (ad esempio, tirandola via con un cucchiaino o una cannuccia, potete tranquilamente mangiarvela perché è buonissima!).
Accendere il forno a 180/190 °C.
Preparare il caramello in un pentolino: mettere lo zucchero con un pochino di acqua (sulla quantità di acqua non si è potuto essere più precisi.. a seguito di esperimenti potremmo definire la quantità corrispondente a 1 cucchiaio d’acqua, massimo 2) e far sciogliere finché non diventa di un bel colore caramello scuro (n.d.a.:“dev’esser bello scuro sennò poi non fa il contrasto dolce amaro”).
Appena il caramello è del colore giusto, versarlo subito negli stampini.
Dividere il composto di latte, uova e zucchero negli stampini.
Sistemare gli stampini in una teglia da forno con i bordi alti e versarci l’acqua necessaria per fare un bagno maria (circa 2-3 dita, non devono galleggiare).
Mettere la teglia sul fuoco e far cuocere a bagno maria gli stampini per 15 minuti sul fornello.
Poi, trasferirli nel forno e proseguire la cottura per 45 minuti – 1 ora, finché non fa “gli occhietti” (il tempo può variare in base al forno e alla dimensione degli stampini, per “occhietti” si intendono le crosticine dorate che si formano sulla superficie della crema quando è ben addensata).
Togliere dal forno, mettere gli stampini a bagno in acqua fredda finché non saranno a temperatura ambiente, quindi trasferirli in frigo per almeno 3-4 ore (“se li fai il giorno prima, è meglio”).
Per estrarre il crème caramel dallo stampo, passare un coltello sottile lungo i bordi, capovolgerlo su un piattino e dare un colpetto deciso per farlo scivolare (se, come a me, non vi riesce -qui ci vuole la maestria dell’esperienza-) immergeteli per un istante in acqua calda e usciranno subito.
29 commenti
lo adoro. Punto
anche io. punto.
😉
dolcissimi ricordi e 'magnifica' ricetta, il nome è decisamente una garanzia!
per affrontare questo lunedì milanese freddo e piovoso mi sembra doveroso affondare almeno sette/otto cucchiaini lì dentro… 🙂 buona giornata!
crème caramel terapia, vale quasi tanto quanto l'aperi-terapia secondo me.. buona giornata a te mia cara Cristina, e guarda che oggi piove pure qua.. non ti sei persa niente!
che ti dico? che è meravigliosamente buono e perfetto!
è perfetto perché è quello che ha fatto il mio papà! ti garantisco che il mio non viene altrettanto bene..
Ormai, cara mia c'è una certa complicità di sapori quando mi accorgo che nelle nostre ricette e cioè quelle delle 'piccole donne che scattano' 😉 c'è sempre qualche ingrediente che di riguarda: ad esempio il caramello del magnifico mi fa pensare da un lato a Francesca e dall'altro alla mia prossima ricetta… ecco direi che ci siamo sincronizzate!;) caspita con una nonna siciliana sai che piatti avrai assaggiato!!!Un bacio e buona settimana!
le cosiddette affinità elettive mia cara Laura, non colpiscono mai a casaccio! un bacio.. stai meglio?
Se dico che è "magnifico" suono ridondante? (;
assolutamente no, lo è davvero..!
il magnifico.. ed io ti credo.
babbo invece ai fornelli si mette volentieri, fa grandi pasticci, ma con la fortuna del principiante quando qualcosa gli viene bene non ce n' è per nessuno. e ne parla per settimane.. tanto che a volte ci auguriamo un fallimento culinario, ecco.
cmq.. il mio di babbo è il re del tiramisù per bambini, presente a tutte le feste di compleanno mie e di mio fratello e di cui mi riprometto ogni volta di postare la ricetta.
come al solito tu mi dai lo slancio.. ed io mi "slancerei" fino al magnifico, perchè i dolci al cucchiaio sono i miei preferiti, perchè di quel dolce-amaro non mi sazio mai e poi quella prima foto me lo fa mangiare con gli occhi.
ma io voglio sapere com'è il tiramisu per bambini, quindi vedi di postare la ricetta al più presto! slanciati!!!
Il valore aggiunto e speciale è dato (anche) dalle scritte in grassetto dentro le parentesi… eccoli i segreti giusti per rendere un crèm caramel davvero Magnifico! Il tuo papà sorride ad ogni riga mentre legge, ne sono sicura… 🙂
(ottimo dolce anche per festeggiare l'anniversario così importante, no?)
sono sicura anche io, e secondo me a casa mia è scattata anche lacrimuccia.. infatti cara Franci, questo post è stato pensato proprio in questa occasione speciale per i miei genitori.. e tu, come sempre attenta e dolcissima, te ne sei ricordata.. grazie! <3
ma che bel post!!
grazie maia, sono contenta che vi sia piaciuto.. per noi è una ricetta un po' speciale con il carico affettivo molto particolare. e comunque la ricetta è davvero impeccabile, da provare!
Oh, sì, il dolce per eccellenza, una bontà unica. Purtroppo però mia figlia non beve latte. Lo proverò con il latte di riso o di soia, so che è un'eresia, ma intanto, meglio di niente…
Baci
Elli
ma guarda, se il mio papà l'ha fatto pure col latte in polvere penso che si possa tranquillamente fare anche con quello di soia! (quello di riso veramente non saprei però..)
Non verrà mai come il suo, ma io il Magnifico voglio provare a farlo.. e conosco qualcuno che impazzirebbe per questa preparazione!
Ho adorato le tue parole su Torino… che ora è davvero tutta un'altra cosa!
GIulietta, Torino è una città meravigliosa che io amo molto e alla quale sono particolarmente affezionata. E sono proprio contenta di vederla sempre più giovane e dinamica e viva!
Buonissimo e che bell'aspetto che ha?
Bravo il tuo papà e sarà sicuramente fiera di te.
Un caro saluto.
Incoronata
Incoronata, grazie mille anche da parte del mio papà!
E' spettacolare il tuo creme caramel e la storia che hai condiviso con noi oggi è molto bella! Mi sono immedesimata un po' in te e mi hai fatto venire in mente tanti ricordi a cui sono affezionata. Grazie 🙂
V
Virginia, i ricordi delle nonne sono sempre i più dolci (non per tutti, ma per me è così..). Io purtroppo di nonni non è ho più ma ho tantissimi bei ricordi di loro che mi fanno compagnia e me li fanno tornare in mente sempre con grande tenerezza. Grazie!
Bellissimo tutto.
La storia della nonna, il viaggio in treno, l'orgoglio del tuo babbo e i suoi n.d.a.!
grazie!
Grazie a te Gaia, sono felice che vi faccia piacere leggere qualche piccolo aneddoto familiare!
1 già ti adoravo
2 con questo dolce mi hai conquistata
3 tua nonna è siciliana come me… sei diventata la n°1 😉
Ma ciao Chiara! Eh beh, tu che mi hai vista "di pissona pissonalmente" hai potuto verificare quanto le mie origini siciliani siano più evidenti di quelle milanesi 😉
ciao carissima, ti vengo a trovare presto in negozio.. baci!
Ah, la cipolla è una gran ruffiana.