Come accade in molte famiglie (accade?), a casa nostra molti piatti hanno un nome e un cognome. Insomma, più o meno.. diciamo che invece di chiamarle con il loro nome canonico, alcune ricette ormai sono comunemente conosciute con il loro “nick name” di casa nostra, un soprannome nato da qualche aneddoto, dalla consuetudine, dall’inventore della ricetta. Abbiamo la “torta piano B”, la salsa della Nonna Paola, il Magnifico, le polpettine della Bibi e c’è anche la minestra della domenica.
Questa.
Altro non è che una semplicissima minestra di porri e patate, incredibilmente facile ma straordinariamente buona e coccolosa, perfetta per questi primi giorni di freddo. La nonna Paola, inventrice della ricetta, usava aggiungere il riso. Io personalmente preferisco sostituirlo con l’orzo perlato, perché questa è una di quelle minestre che si preparano in anticipo e l’orzo, a differenza del riso, mantiene quella consistenza un po’ ciccosa e croccante che me lo fa preferire rispetto al riso che invece tende a spappolarsi un po’.
Una zuppa estremamente leggera e “rinfrescante” che amo preparare per la cena della domenica, giorno nel quale spesso ci si concede qualche manicaretto più articolato per pranzo, e questa minestra è un’occasione per mettere in tavola qualcosa di caldo, leggero e coccoloso senza troppo sbattimento. Vi lascio la ricetta così come la preparava la mia nonna, semplice semplice. Quella della foto è stata solo arricchita con una spolverata di pepe, un trito di erba cipollina fresca e qualche strisciolina di pancetta affumicata croccante.
La minestra della domenica
(zuppa di porri, patate e orzo)
Lavate e affettate piuttosto finemente 2 bei porri, eliminando la parte terminale verde. Sbucciate e tagliate a cubetti piccoli 700 g di patate.
Mettete tutto in un pentolone, senza olio né soffritti né altro (ve l’ho detto che è leggerissima!) e coprite con circa 1,5 l di acqua (le verdure dovranno galleggiare per bene).
Unite un pugno di sale grosso e portate a bollore. Abbassate la fiamma e fate cuocere per circa 30 minuti, o finché le patate non saranno ben cotte.
Unite l’orzo perlato (circa un pugno a persona) e fate cuocere per altri 20 minuti. L’amido dell’orzo renderà la zuppa molto cremosa e più densa. Se la preferite più brodosa, a fine cottura aggiungete poca acqua.
Una volta pronta, fuori dal fuoco, unite una noce di burro e due-tre cucchiai di parmigiano grattugiato.
Fine. Tutto qui.
Non crederete a quanto è buona finché non l’avrete provata.
Successo garantito anche con i bambini più difficili che storcono il naso davanti a zuppe e minestre.
p.s.
Per i più golosi, potete arricchirla con dei dadini di formaggio (tipo una caciottina morbida) da sistemare sul fondo della ciotola e coprire con la zuppa bollente.
Oppure con qualche dadino di pancetta affumicata croccante, o delle cialdine di parmigiano.
19 commenti
Bellissima, buonissima e molto molto confortante!
Me la segno da provare perché adoro le minestre che si legano con l'amido dei cereali! 🙂
allora questa ti piacerà sicuramente. e poi è proprio facilissima da preparare, la metti su e te ne dimentichi fino all'ora di cena!
Buongiorno barbara!! le nonne….favolose! buonissima questa zuppa….da rifare assolutamente ;)) baciii
ciao Giulia! era un po' che non ti vedevo da queste parti o sbaglio?
Un abbraccio
Bravissima nonna Paola, ma ottimo l'abbinamento con l'orzo al posto del riso.
E' quasi più invitante 🙂
Joe Tostino, mi fa schiantare questo Nick Name!
in effetti il "tostino" era l'alternativa della cena della domenica di mia madre, che in genere ci preparava i toast (sempre per il motivo di cui sopra, si cucinava prevalentemente per il pranzo e quindi a cena nessuno aveva voglia di cucinare) ma devo dire che per me e mio fratello era una vera festa il toast della domenica sera!
no iinvece le ricette preferiamo non nominarle, che già mia nonna non ha mai chiamato un nipote col suo vero nome, bensì con quello di un altro nipote.
se ci avessimo messo pure i nomi delle ricette sarebbe stata la fine. capisci, vero??
la tua minestra rivisitata con l' orzo mi piace ancor più che con il riso, per quanto non la disdegnerei affato eh.. ma l' orzo così come il farro, il miglio e compagnia varia mi piace di più.
un abbraccio ancora più grande oggi ed un bacio con lo schiocco! : ))
in effetti è buona anche con il riso, ma se la lasci a riposare troppo il riso prende un po' quella consistenza molliccia che a me nn va tanto. meglio l'orzo (ma quando mia nonna ha inventato questa minestra non è che fosse tanto di moda!)
meravigliosa!
L'orzo, adoror anche io la sua consistenza…e questa minestra è favolosa!
si infatti, bello ciccoso e croccante anche dopo la cottura
Ciao Barbara,
Un gustosissimo abbinamento quello dei porri e delle patate; l'aggiunta dell'orzo poi rende tutto ancora più interessante. Per non parlare poi della storia della ricetta che fa subito sorridere. Da noi, il piatto della domenica sera esiste, ma è stato preso direttamente in prestito a Nigella Lawson: "Sunday Night Chicken Noodles". Per tornare a noi, e vai, un'altra ricetta di Pane & Burro appuntata in Evernote… E adesso mi viene spontaneo chiedermi: ma quando mai avrò il tempo di provare tutte queste tue squisitezze?!! Un abbraccio,
ti devi prendere una settimana di ferie e provarle tutte!
ciao Donatella, un caro abbraccio
Ah ah, si' una bellissima idea questa 🙂 Intanto, ho rubato un attimo della mia settimana per provare la tua minestra (versione "semplice"): ottima, comfort food per eccellenza, è piaciuta a tutti, dai nonni alla pargoletta di due anni!
adoro questi piatti, li trovo davvero una coccola e per fortuna piacciono anche molto ai miei cuccioli!l'orzo lo rende più interessante
anche noi siamo stati cresciuti a suon di minestre e forse è per questo che le amiamo ancora tanto anche adesso!
Già mi avevi conquistato con il titolo, poi quando ho notato la pancetta….ok la provo subito!! 🙂
che voglia, dici che è troppo presto?
non è mai troppo presto! (scusa, letto solo ora!)