un trancio di filetto di salmone freschissimo senza pelle e senza lische (circa 250 g)
1 piccolo finocchio
1 mela verde Granny Smith non troppo grande
1 lime
5-6 rametti di aneto fresco
olio e.v.o
pepe bianco macinato al momento
sale nero delle Hawaii
Tagliate al coltello il salmone a cubettini piuttosto piccoli (io preferisco le tartare piuttosto grossolane rispetto a quelle completamente tritate, comuque potete tritarlo anche più finemente se lo preferite).
Lavate e asciugate bene la mela, con la buccia, tagliatela a fette scartando la parte centrale, quindi tagliatela prima a bastoncini e poi a cubettini piccoli più o meno come quelli del salmone.
Mettete la mela in una ciotola e conditela con una spruzzata di lime per evitare che si ossidi.
Mondate il finocchio, scartate le costole esterne più dure, lavatelo e asciugatelo e tagliate anche questo a cubettini piccoli, sempre più o meno grandi come gli altri. Unite alla mela i dadini di finocchio e quelli di salmone. Condite con dell’altro succo di lime (a gusto, io ne ho usato solo metà di un lime piuttosto grande e molto succoso) e un filo d’olio e aggiungete le foglie dei rametti di aneto tritate molto fimente. Insaporite con una generosa spolverata di pepe bianco e condite con un pizzico di sale nero delle Hawaii.
Formate le porzioni con un coppapasta, premendo bene col dorso di un cucchiaio affinché mantengano la forma una volta tolto il coppapasta, decorate con dell’altro sale nero e un rametto di aneto. Servite subito.
Abbondante per 2, assaggino per 4.
P.S. se volete prepararla in anticipo, vi consiglio di non usare il sale nero oppure di aggiungerlo solo al momento di servirla in quanto questo tipo di sale tende a stingere leggermente una volta a contatto con ingredienti umidi, rischiando di rovinare l’estetica del piatto.
8 commenti
Se ti dicessi che la tartare – impiattata proprio così con il coppapasta – di salmone e mela verde è uno dei miei cavalli di battaglia? Io ci metto anche le olive taggiasche che non penso si offenderanno se per una volta lascio il posto al finocchio… 🙂
(il sale nero è uno dei mai-più-senza da tempo, per me!)
(il ps mi sembra fondamentale, ahaha!)
l'estetica ha la sua importanza, e mica ci vogliamo ritrovare a servire una tartare grigetta no???
provala con il finocchio, ci sta molto bene, il gusto richiama quello dell'aneto che secondo me con il salmone è la morte sua…
per i sali ho una fissa, l'ultima volta che ho riordinato la dispensa ho contato 18 qualità di sale differenti (deve essere una malattia imbarazzante la mia) ma da allora ne ho aggiunti almeno altri 4 o 5… per fortuna ne acquisto in genere piccole quantità!
L'estetica ha molta importanza, sai come la penso… 🙂
Condivido la quasi ossessione per i sali e adesso mi hai messo troppa curiosità… magari un giorno mi dirai l'elenco di quelli che possiedi per arrivare a oltre 20, io mi fermo a 8-10… 😀
Vedo che ormai dai tempi dell'anatra, si usa il plurale per dire 'cuciniamo' e questo non sai come mi piace anzi, in assoluto mi conquista se continuate così a breve leggeremo un post direttamente dal 'signor pane e burro' 🙂 bello questo sodalizio!un bacio a voi!
più che è un piatto questa è un'opera d'arte. splendido impiattamento!
Io mi associo nel contenimento calorico e applaudo questa tartare meravigliosa nel sapore e nell'estetica: è un altro spunto ottimo per non soffrire sulle solite insalate (per poi non perdere manco mezzo etto)!
Un bacio 🙂
Tartare meravigliosa!!Adoro il salmone abbinato all'aneto e sarei curiosa di provarlo abbinato ai finocchi. Ma ho letto bene tra i commenti qua sopra??18 qualità di sale differente?Ne devo parlare al mio ragazzo che è convinto che ci sia troppa roba nella mia dispensa….
Ci piacciono sia le ricette light che non. TUTTE!! Te non deludi mai e, sebbene questa ricetta la consideri un po' estiva, mi fai pensare che sia adatta per tutto l'anno. Domani verrà mia cognata e ho preparato dei ravioli di cernia e degli scampi lardellati all'ananas…peccato non aver visto prma questo post, mi sarei potuta organizzare con questo. Ma me lo segno!!!