Ho sempre avuto una vera e propria passione per i toast. Penso che derivi dal fatto che, quando eravamo bambini, la cena della domenica sera spesso e volentieri consisteva in toast farciti (o caffèllatte). Ora però che non pensiate ad un’infanzia infelice fatta di piatti di plastica e cibo scongelato, anzi! Mia mamma ci ha cucinato piatti freschi e straordinariamente buoni, con amore e dedizione ogni santo giorno, sia a pranzo che a cena, compresa soprattutto la domenica a mezzogiorno, che in genere coincideva con un pranzo da festa: lasagne al forno, arrosto, pasta fresca fatta in casa oppure tortellini in brodo e bollito misto… Per questo, almeno la domenica sera, la cena era piuttosto frugale o, per lo meno, non prevedeva l’uso dei fornelli e così anche la mamma poteva riposare un po’. E per me e mio fratello era un appuntamento molto atteso, poter mangiare in pigiama, spesso davanti alla TV -rarissima concessione- con i nostri toast sui vassoi e magari, se proprio eravamo in vena di follie, un bicchiere di coca cola (che da noi era veramente una rarità!). In genere mio fratello preferiva il toast “farcito”, alla milanese, con dentro un mix di verdurine sottaceto tritate finissime. Io invece, che non ho mai amato molto i sottaceti, lo preferivo semplice: un velo di burro sulle fette di pane in cassetta, prosciutto cotto e formaggio a fettine, in genere una caciottina che mia mamma tagliava pazientemente a fette sottilissime perché a casa nostra le sottilette nei nostri toast non sono mai entrate… Un rituale che a me di tanto in tanto non dispiace ripetere, soprattutto se sono sola quando immimarito è in viaggio e francamente, al rientro dall’ufficio, la voglia di preparare per me sola una cena come si deve è piuttosto scarsa.. Questa volta, visto che ne avevo ancora un po’, ho spalmato le fette di pancarrè ai cinque cereali e semi con un velo di quel meraviglioso patè di carciofi e anacardi della scorsa settimana (che per la cronaca è stato finito a suon di cucchiaiate direttamente dal barattolino tanto era buono…), qualche fettina di speck Alto Adige IGP tagliato finissimo come piace a me, profumato e morbido. Per il tocco filante che non può mancare in un toast degno di tale nome, qualche fettina di Robiola Occelli e una manciata di foglioline di spinacino per dare una nota croccante e fresca. Via dentro la piastra tosta pane ben calda, senza schiacciare mi raccomando, finché il pane non diventa croccante e il formaggio inizia a fondere.. gnam!
Articolo precedente
15 commenti
Che buoni i toast!! Mi diverto nelle combinazioni e il vero lusso è come dici tu: mangiarli sul divano in pigiama! A questo punto voglio anche prendermi la piastra singola x toast, quella da scaldare sul fuoco, chissà come vengono bene!!
quella che si scalda sul fuoco? voglio sapere!! hai un link? non la conosco..
Eccomi qui, scusa il ritardo…
Dunque gironzolando su internet ho trovato questo ferro per toast, si usa direttamente sulla fiamma e a me piace tantissimo, sto già meditando l'acquisto!!
Buona giornata!
http://www.professionalcooking.it/index.php/ferro-tradizionale-stampo-per-toast-hamburger.html
Abbiamo avuto la stessa infanzia, per molto tempo la mia cena della domenica sera era a base di toast. Il sottotitolo del blog infatti recita "mamma non cucina la domenica sera".
Questo è decisamente un super toast, mi piace un sacco, quasi quasi questa domenica me lo concedo.
Marta
mi sa che siamo in tanti qui ad avere gli stessi ricordi di toast scaldati alla domenica sera!
E invece io ti capisco, perchè la domenica sera la cena era toast anche per me e mio fratello, il latte invece era per mio padre, pensa un po'!Poi succedeva che io avevo il permesso di mangiarlo seduta sul tappeto davanti la tv, mentre mio fratello veniva richiamato in cucina per evitare sbricciolamenti non gratiti a mia madre :-), io dovrei recuperare quelle cene che non disdegno affatto anzi, se pensi poi ai prodotti di prima scelta che possono rendere un toast invitante!insomma magari parto dal regalarmi un tostapane e recupero gli anni perduti!;-)
ma assolutamente devi! io ambisco a uno di quei tostapane stupendi dal design anni 50 che costano una fortuna.. nel frattempo non mi posso lamentare di una versione super economica presa al supermercato per 18 euri che fa il suo dovere (anche se non ha lo spessore regolabile e tende a schiacciare un po' troppo il sandwich quando la chiudi).. per ora va bene ma prevedo molti panini grigliati prossimamente sul blog quindi mi sa che siamo giunti al momento del salto di qualità!
Posso dire che da Natale ho il tostapane della Smeg color verde acqua e lo adoro e mi ha "svoltato" non so quanti pranzi o brunch? 😀
uh bellino quello!!! io anche ne ho uno verticale bellerrimo di Gae Aulenti, che amo alla follia (quello con la scritta TOAST in rilievo) solo che per i toast farciti non è il massimo, il formaggio cola inesorabilmente sul fondo… soprattutto quando è un formaggio tipo questo che si scioglie moltissimo.. la griglia orizzontale per i toast è favolosa, ora però ne voglio una con lo spessore regolabile perché ho troppi panini che mi frullano per la testa (tra cui il sandwich cubano, da quando ho visto il film Chef sono ossessionata!!!)
🙂
Sì, quel tuo tostapane me lo ricordo bene! Io ho in mente vari club sandwich e a proposito di panini non parliamo poi di tutti gli hamburger "gourmet" che assaggio nei ristoranti e vedo su Pinterest… vediamo quando riuscirò a farne uno e pubblicarlo prima che venga addentato! 🙂
ps: non ho visto quel film ma mi hai dato imput per recuperarlo presto!
ma no dai! devi vederlo, è un film carinissimo e ti farà venire una voglia incredibile di sandwich cubano e toast al formaggio 🙂
Uh si, ricordo anche io i toast scaldati nel tostapane anni '70, dove puntualmente si attacca tutto il formaggio che fuoriusciva dalle fette, bei ricordi!! 😀
Questa versione gourmet é strepitosa!
il segreto per fare i toast come si deve è usare una griglia per panini di quelle orizzontali… il tostapane verticale ve bene solo per tostare le fette di pane, ma per i toast ci vuole uno di quelli orizzontali che si aprono e si chiudono, come quelli dei bar… altrimenti, come dici tu, il formaggio sciogliendosi cola tutto di sotto!
quello della mia mamma è un Highlander, pesa un paio di kili e ce l'hanno credo da almeno 45 anni, forse di più… glielo regalò mio papà per uno dei loro primi anniversari di nozze (e pensa.. nonostante lui le regalasse tosta pane invece di mazzi di fiori sono sposati da 52 anni!) e funziona ancora perfettamente e molto meglio di qualsiasi altro tosta pane io abbia mai provato in vita mia.. le cose di una volta che ormai non si trovano più 🙂
Uh si, ricordo anche io i toast scaldati nel tostapane anni '70, dove puntualmente si attacca tutto il formaggio che fuoriusciva dalle fette, bei ricordi!! 😀
Questa versione gourmet é strepitosa!
Wooow con quel delizioso patè di carciofi…ho già l'acquolina in bocca! è vero, a volte il toast risolve delle cene in cui si vuole stare leggeri, senza badare troppo alla cucina, però che sfizio! e poi il tuo è un signor toast!