Home RICETTEANTIPASTI E FINGER FOOD Crostone con melanzane arrosto allo za’atar, pomodori sardi e feta

Crostone con melanzane arrosto allo za’atar, pomodori sardi e feta

by barbara toselli
Crostone con melanzane arrosto allo za’atar, pomodori sardi e feta
Mi pare abbastanza evidente che a me le melanzane garbano parecchio. Le trovo una verdura straordinariamente versatile, si possono cucinare e condire davvero in mille modi diversi e come le fate le fate sono sempre buone. Ne compro di tutti i tipi e varietà: lunghe viola, tonde violette, bianche, nere.. Quindi se mi capita di imbattermi in una varietà di melanzane che fino ad ora non avevo mai ancora assaggiato, ovviamente non posso fare a meno di portarmente a casa un sacchettino. Proprio così è andata qualche domenica fa, mentre ci stavamo dirigendo verso la spiaggia di Ostia, passando come al solito attraverso la parte vecchia di Ostia Antica per evitare un po’ di traffico, ci siamo fermati, come facciamo spesso quando lo troviamo aperto, al mercatino della Coldiretti che spesso apre la domenica davanti al Borgo del Castello di Giulio II (che se non ci siete mai stati, merita una gita.. il borgo, non il mercato!) e su un banchetto di verdure abbiato trovato un cesto di queste strane melanzane. Fini fini e lunghe lunghe, come dei serpentelli, che davvero non avevo mai visto..

Me le sono portate a casa, naturalmente, pensando a come poterle utilizzare. La prima idea è stata che sarebbero state perfette per essere arrostite al forno. In genere, con le melanzane di forma tradizionale, uso la parte esterna della buccia e poca polpa, scartando quindi la parte centrale che poi in genere è quella che contiene la maggior parte dei semi. In questo caso invece bastava semplicemente tagliarle queste melanzane a rondelle, un gioco da ragazzi e niente sprechi. La cosa bella di questa varietà è che hanno ancora il gusto delle melanzane che mi ricordo da ragazzina, con quella nota amarognola e piccantina, un gusto che ahimé troppo spesso purtroppo si è un po’ perso nelle melanzane coltivate di oggi, tanto che nella maggior parte dei casi non è mai nemmeno necessario metterle sotto sale per fargli perdere l’amaro..

Così ho fatto, le ho tagliate a rondelle non troppo sottili e le ho messe in una grande ciotola, le ho condite con parecchio olio e.v.o., una generosa spolverata di pepe nero, sale e una bella spolverata di za’atar, un mix di spezie molto usato in medio oriente che secondo me con le melanzane (altro ingrediente tipico di quelle parti) è la morte sua. Nel frattempo ho scaldato il forno a 220° C e ci ho infilato le melanzane condite e ben mescolate e sistemate, in un unico strato, su una teglia coperta di carta forno. Le ho fatte cuocere per una ventina di minuti, mescolandole a metà cottura, finché non sono diventate ben rosolate e un pochino abbrustolite. Una volta cotte, le ho fatte raffreddare e devo dire che sarebbero già buonissime così, come contorno. In questo caso, però, le ho volute mettere su un crostone di pane integrale ai semi leggermente tostato, mescolandole a dei pomodori sardi semplicemente tagliati a cubetti e conditi con olio, sale, pepe e basilico e un po’ di feta sbriciolata grossolanamente con una forchetta. Un filo d’olio ancora ed ecco un ottimo antipasto ricco, un secondo alternativo o uno stuzzichino per l’aperitivo, magari diviso in bocconi più piccoli.

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4 commenti

elvira zilli Luglio 15, 2015 - 1:02 pm

Riesci a rendere tutto cosi delizioso.

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Ornella di Fatto in casa è più buono Luglio 15, 2015 - 2:41 pm

è inutile dirti che questa ricetta è favolosa, le foto esplosive!
Complimenti davvero
bacio
Ornella

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La Cucina Spontanea Luglio 15, 2015 - 4:17 pm

Neanche io mi sono mai imbattuta in questo tipo di melanzane, davvero particolari. Sul crostone che dire spalanchi una porta aperta con l'accoppiata melanzane e feta (per non parlare dell'uso dello za'atar).
Complimenti

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Paola Sabino Luglio 16, 2015 - 1:22 pm

Le ho viste spesso da me queste melanzane, ma vuoi per un motivo, vuoi per un altro non le ho prese mai.. sono sicura che se mi convinco a prenderle e vado lì dove le ho viste non le trovo 🙂 La legge di Murphy applicata alla cucina funziona così no?

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