Tra i vari motivi per cui mi ritengo fortunata a lavorare dove lavoro, uno che per me non può che essere di non trascurabile importanza è la qualità del cibo offerto dalla nostra mensa, che sfata qualsiasi pregiudizio si possa avere sul concetto di cibo da mensa. In realtà nella nostra “cafeteria”, come siamo abituati a chiamarla dalle nostre parti, si mangia di molto bene, un po’ come si mangerebbe a casa propria, compresi (anzi vorrei dire soprattutto!) ottime torte sfornate fresche fresche dalle cuoche più o meno ogni giorno. Io devo dire che non rendo grande giustizia all’impegno di Isabella e Luisa, le cuoche della nostra mensa, perché sono abituata a consumare un pasto piuttosto frugale a mezzogiorno, spesso me lo porto da casa per smaltire qualche avanzo, e anche se sbavo davanti alla loro celeberrima pasta alla carbonara, il più delle volte opto per un leggerissimo riso all’olio e qualche verdurina al vapore.. Da grande fan della prima colazione quale sono, però, non mi sono fatta sfuggire le meravigliose torte che ogni giorno trionfano nella vertina del bar, e in particolare adoro oltre ogni modo la loro crostata perfetta. Una delle migliori crostate mai mangiate in vita mia: perfettamente croccantina come piace a me, giustamente burrosa senza risultare stucchevole, friabile, profumata, con la marmellata di visciole leggermente asprigna che la bilancia perfettamente. Insomma, una vera delizia. Tanto che le ho pregate di rivelarmi la loro segretissima ricetta e che, previa autorizzazione, oggi voglio condividere qui con voi.
Le dosi sono per 1 kg di farina, non saprei come ridurle visto l’uso di 3 tuorli e 1 uovo intero. Ad ogni modo il mio spassionato consiglio è di farne proprio un kilo, poi potete comodamente dividerla in panetti e congelarla fino a 3 mesi. Anzi, una volta scongelata la pasta reggerà ancora meglio la cottura e manterrà perfettamente la forma anche nel caso in cui doveste utilizzarla per realizzare dei biscotti ritagliati con le formine. Non l’ho scritto nella ricetta della foto, chiedo scusa, ma è FONDAMENTALE il riposo di almeno un paio d’ore della pasta in frigorifero, riportandola a temperatura ambiente per circa 20-30 minuti prima di stenderla.
Quattro semplicissimi ingredienti, le basi di qualsiasi dolce: farina, zucchero, burro e uova. Che ve lo dico a fare, con così pochi ingredienti, la qualità è piuttosto fondamentale perciò vi consiglio di usare un burro di ottima qualità (io ho optato per il burro fresco di panna di Beppino Occelli) e delle ottime uova, biologiche, possibilmente allevate dal vostro contadino di fiducia perché la qualità di questi due ingredienti condizionerà moltissimo il gusto e la consistenza finale della frolla.
Non mi resta che lasciarvi la ricetta, che magari è esattamente come l’avete sempre fatta ma magari no, in ogni caso per quanto mi riguarda è di gran lunga tra le migliori crostate mai sfornate a casa Pane&Burro..
13 commenti
vedi tesorina, anche da te qui oggi giorno di croste… che , ehm, detto così, in romano, non suona benissimo…. 😉
mo' ti scrivo per qual canovaccio bellerrimo, va', siamo positivi, che oggi io dormirei a basta, i finesettimana sono sempre più devastanti, da'ste parti, altro che "ti prometto che riposerò"… :*
buona giornata e buon inizio settimana bebi…
Buon lunedi Barbara, ti leggo sempre ma forse è la prima volta che ti lascio un commento.. questa crostata fa venire l'acquolina in bocca… da provare!!! Io a differenza tua non ho una mensa a lavoro, e per me è meglio così che sicuramente non sarebbe come quella che hai appena descritto… Così sono sempre tra cocci e coccini per portarmi il pranzo.. Tu invece gran volontà per rinunciare a questi piatti succulenti!!! A presto, Dony!
Ehi bellezza!:-) Questa crostata è una meraviglia e il segreto è proprio nella presenza 'intelligente' delle uova 🙂 e si, mia nonna Ida nella pasta frolla impiegava sempre 1 uovo intero + tuorli a seconda della quantità di farina e il risultato era appunto una pasta friabile con uno scarso sentore di burro 🙂 insomma mi piace!Bravissima come sempre!
ben venga la ricetta di una buona frolla.. la crostata è IL DOLCE per me.. e la frolla è tutto! stupenda
Dimmi subito dove lavori che ci vengo anche io! 😉 scherzi a parte, io sono ossessionata dalla frolla, adoro le crostate, le pie e gli occhini di bue che mi ha sempre fatto mia madre. Io che per la frolla ho un occhio e un palato clinico, io che se è troppo cotta non la mangio ma nemmeno quando è anemica, io che taglio le fette in modo da rispettare l'intreccio superiore, io che il primo morso è quello alla punta e la fetta va mangiata con le mani, ecc…ho una sequela di regole che, se rispettate, portano all'estasi del palato. Dovremo chiamarle 50 sfumature di frolla! 😛
Hai proprio ragione: oltre alla lavorazione e al riposo conta innanzi tutto la qualità degli ingredienti. Una frolla friabile e profumata di burro è impagabile! Questa dose somiglia molto a quella che uso io, senonché a volte calco ancora più la mano con la dose di burro 😀
ammazza!! più della metà della farina? e ti viene bene?
eh, sì 😀 faccio 300 farina e 180 burro. viene burrosa, non c'è che dire 🙂 però la lavoro poco con le mani: cerco di non far ammorbidire troppo il burro (che uso da freddo e non morbido)
La qualità è piuttosto fondamentale…già…..vero vero e il Beppino sa il fatto suo!!! t
Uh… questa del riposo a temperatura ambiente mi mancava… grazie per la dritta cara 😉
io quando la lascio fuori dal frigo la faccio riprendere una ventina di minuti a temperatura ambiente perché sennò è dura come un sasso e non si riesce a stenderla bene con il matterello, tende a rompersi lungo i bordi.. la fai ammorbidire appena e la tiri in un attimo… il riposo in frigo fa si che la pasta mantenga la forma in cottura (me lo ha spiegato una pasticcera vera!)
direi che è decisamente…perfetta!!!
anch'io non sapevo del riposo a temperatura ambiente, la prossima frolla la provo così, grazie cara!!
a presto
la meraviglia. Io non amo particolarmente le torte, ma per questa crostata venderei un rene. Brava <3